lunedì 19 giugno 2017

Come gestire la rabbia con la psicoterapia cognitivo comportamentale?

La rabbia come la paura è un'emozione di base fondamentale per la nostra sopravvivenza. Ci segnala infatti che qualcosa ci sta intralciando nel raggiungimento di un'obiettivo. Di conseguenza la rabbia si manifesterà con reazioni che fanno parte dell'impulso di " lottare, fuggire o bloccarsi" davanti alle minacce e rappresentando la parte combattiva.
Le reazioni di rabbia possono essere positive quando aiutano a farsi valere con fermezza mantenendo buone capacità di ragionamento, ma possono essere anche essere negative quando  provocano conseguenze distruttive e l'aggressività è eccessiva.









Come gestire quindi la rabbia negativa con la psicoterapia cognitivo comportamentale?

  1.  Riconoscere prima di tutto i segnali di preavviso.  La rabbia si manifesta con cambiamenti fisici importanti come aumento del battito cardiaco, sudorazione, tensione muscolare, digrignare i denti, sensazione di tensione. Ascoltando consapevolmente il nostro corpo  prima che la rabbia annebbi la nostra mente, possiamo decidere di non farci sopraffare da questa e trovare  soluzioni più adatte alla situazione
  2. Rinunciare ad avere sempre l'ultima parola: quando il litigio può portare a reazione eccessivamente aggressive e a entrare in un circolo vizioso senza via d'uscita, preferire il time out evitando di esprimere comunque la propria opinione. Quindi  è più efficace bloccare la discussione e riprenderla quando si sarà più calmi. Inoltre è stato messo in evidenza da Wells,  consulente presso il Dipartimento di psicologia Clinica dell'università di Manchester  (2012), che rimanere fermi senza fare nulla quando si è arrabbiati permette al "pensiero arrabbiato" semplicemente di poter andare via così come è arrivato, senza essere alimentato con ulteriori attività di sfogo che possono mantenerlo attivato e vivido
  3. Fare esercizio fisico per liberare energia negativa  accumulata durante il giorno
  4. Fare esercizi di respirazione quando si avvertono i segnali di preavviso. se è possibile allontanarsi  si possono chiudere gli occhi per qualche minuti e concentrarsi su inspirazioni ed espirazioni
  5. Tenere un diario delle situazioni che attivano la rabbia negativa e di tutti i pensieri negativi che incrementano la rabbia.  Esempio di PENSIERO NEGATIVO : " se evito lo scontro sono una persona debole". E' importante non credere a tutti i pensieri ma metterli in discussione sostituendoli con pensieri più realistici e positivi.

Dott.ssa Dafne Guandalini
Psicologa Psicoterapeuta
Ricevo ad Assemini
Piazza della Conciliazione 3







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