Mi è capitato spesso di ascoltare storie di pazienti che preferivano scappare di fronte a una discussione con un familiare, o al lavoro o con il compagno, per evitare in tutti i modi il conflitto.
Ma cosa ci spinge ad evitare di esprimerci?
La motivazione che spinge ad evitare è credere che il conflitto sia necessariamente negativo. La prima definizione che ci viene in mente sulla parola conflitto è "guerra", violenza, aggressività, con conseguenze come rottura dei rapporti, perché è questa l'immagine che ci è più familiare.
In effetti il conflitto può essere considerato negativo, quanto positivo.
E' negativo quando:
- vogliamo vincere sull'altro
- consideriamo le critiche come un attacco personale
- siamo egoisti
Quindi il conflitto ha un lato oscuro, ma è anche parte integrante della nostra vita, è fisiologico. Tutti i giorni ci confrontiamo con gli altri che hanno idee diverse dalla nostre e questo può creare una discussione se siamo chiamati a prendere una decisione.
Evitare il conflitto tenendo per sé le proprie idee, ed emozioni genera nel tempo stress, malessere e solitudine.
Vivere in comunità, in famiglia o in coppia significa dialogare e dal dialogo può nascere il conflitto.
Non possiamo evitarlo per sempre ma dobbiamo imparare a gestirlo al meglio.
Ma come?
👉Innanzitutto è importante riconosce il conflitto e definirlo in un nuovo modo: come un momento fisiologico di confronto con l'altro. Per esempio dire ad un amico "Non mi chiami mai" potrebbe innescare una discussione, una divergenza di opinioni. In questo caso è importante capire che stiamo di fronte ad un conflitto. Quindi esprimere le proprie idee e 👉👉👉
👉 non voler vincere sull'altro, ma l'obiettivo è trovare una soluzione condivisa
👉 Per trovare una soluzione E' importante esprimere le proprie idee ed emozioni nel rispetto di quelle altrui e le parti dovrebbero dirsi cosa vogliono ottenere dal conflitto
👉 A questo punto si possono prendere in considerazione delle soluzioni considerando l'altro non come un avversario
👉 ma una persona che va Ascoltata attivamente
Tutto questo è possibile se l'altro è ben disposto e si trova sintonizzato con noi sulla ricerca della soluzione.
Nei casi in cui l'altro vuole primeggiare o sopraffare, è meglio interrompere la discussione e chiedere una pausa di riflessione.
Non sempre è facile tutto questo, gran parte dipende da che tipo di stile di comportamento si ha di fronte al conflitto e soprattutto quanto si è consapevoli di quello che sta accadendo dentro di noi e intorno a noi.
“Non dobbiamo temere i conflitti, i contrasti e i problemi con noi stessi e con gli altri, perché perfino le stelle, a volte, si scontrano fra loro dando origine a nuovi mondi. (Charlie Chaplin)
👉 ma una persona che va Ascoltata attivamente
Tutto questo è possibile se l'altro è ben disposto e si trova sintonizzato con noi sulla ricerca della soluzione.
Nei casi in cui l'altro vuole primeggiare o sopraffare, è meglio interrompere la discussione e chiedere una pausa di riflessione.
Non sempre è facile tutto questo, gran parte dipende da che tipo di stile di comportamento si ha di fronte al conflitto e soprattutto quanto si è consapevoli di quello che sta accadendo dentro di noi e intorno a noi.
Ti lascio questa massima per riflettere
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