giovedì 22 novembre 2018


Vi siete mai chiesti perché in certe occasioni mangiamo in quantità maggiori rispetto ad altre?
 Quindi cosa ci fa mangiare di più quando siamo a tavola? 

Provando a pensare a me stessa e al mio modo di relazionarmi al cibo, ho notato che ciò che pensavo o sentivo prima di mangiare influenzava le mie scelte sia sulle quantità di cibo, sia sul modo di seguire un nuovo piano alimentare. 

In che senso vi starete chiedendo!

Per spiegarmi faccio riferimento alla ricerca presentata al congresso della Society for the Study of Ingestive Behavior statunitense.
I ricercatori si sono resi conto che se ai volontari veniva detto di mangiare pensando agli effetti salutari degli alimenti, le quantità di cibo introdotte erano ridotte rispetto alle quantità di cibo scelte quando veniva chiesto loro di pensare al piacere legato al cibo, o al mangiare pensando di dover  restare sazi fino all'ora di cena.
Quindi quando ci relazioniamo al cibo pensando a quanto sia gustoso piuttosto che salutare, si attiverebbero le aree del cervello deputate alla ricerca del piacere e le quantità di cibo che mangeremo aumenteranno.
Questa ricerca è solo uno spunto per capire che quello che pensiamo mentre mangiamo influenza la nostra alimentazione. 
Se per esempio mentre stiamo mangiando un piatto di insalata pensiamo che mangiare "sano" sia una fatica, sia ingiusto o una tortura, difficilmente riusciremo a predisporci positivamente nei confronti di un nuovo piano alimentare. Da qui in poi potreste scegliere di abbandonare tutto, piano alimentare, nutrizionista, psicologa.  E se inizialmente vi sentirete bene, nel lungo termine vi sentirete in colpa che vi farà  entrare in un circolo vizioso che complicherà il raggiungimento del vostro obiettivo.

Il mio consiglio è: imparare ad ascoltare i pensieri sabotanti negativi e le emozioni correlate può aiutarci a cambiare prospettiva a livello alimentare e a mantenere tale cambiamento. 


E tu cosa pensi mentre mangi?

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