Si può conciliare il lavoro di mamma con la propria professione?
Sono una psicologa psicoterapeuta e quattro anni fà sono finalmente diventata mamma. Dico finalmente perché ho sempre sognato di essere una mamma e di avere una famiglia numerosa con tanti bambini. Nelle mie fantasie mi vedevo "mamma" e "lavoratrice" in carriera, capace di gestire tutto e senza bisogno di nessuno. Nella realtà conciliare la vita lavorativa con le esigenze del mio amato bambino si è rivelato molto più difficile del previsto. La nascita ha sconvolto tutti i ritmi familiari, e ci è voluto qualche tempo per adattarmi ai nuovi ritmi.
I primi mesi di vita del bambino mi sono dedicata completamente a lui, ad allattarlo e accudirlo perché bisognoso di contatto e cure. Ammetto di aver lasciato il lavoro per almeno un anno. Ero molto stanca e sconvolta dal parto e dai nuovi ritmi.
La mia vita lavorativa è rallentata e si è modificata, ma non ho mai pensato di mollare. Non è facile conciliare le due realtà, ma è possibile.
Come? Come sono sopravvissuta?
👉Accettando di rallentare a livello lavorativo senza abbandonare mai. Il bambino cresceva e non aveva bisogno di me allo stesso modo. Gradatamente alla sua crescita, mi prendevo più spazi e tempo per lavorare. Il tutto è avvenuto molto gradatamente
👉Pianificando la giornata e gli impegni: facevo una lista delle cose da fare durante la giornata stabilendo un ordine di priorità e delegando tutto ciò che non potevo realizzare
👉 Ho modificato uno stereotipo che incrementava in me tanti sensi di colpa " Una brava mamma sta a casa con il suo bambino sempre". Ho capito sulla mia pelle che per essere una mamma serena è necessario sentirsi soddisfatta come donna e a livello professionale. Quindi ho cercato ogni tipo di aiuto, nonni, baby sitter, nido, marito, pur di continuare a mantenere il mio lavoro.
👉Accettando di non dover essere perfetta sempre e comunque: per esempio posso dimenticare qualcosa che riguarda la gestione della casa ma vado bene lo stesso. Ho cercato di superare i sensi di colpa nei confronti di mio marito non attribuendo più tutta la responsabilità solo a me stessa: non vivo sola in casa, ho un marito!
👉 Modificando i sensi di colpa nei confronti di mio figlio: lasciarlo per qualche ora non significa abbandonarlo o non essere una buona mamma. Anche questo punto non è stato facile per me, ma state tranquille per questo vi aiuterà il vostro istinto e il vostro bambino💜. Per me è stato così.
Non esiste una formula magica efficace per tutte, ma ascoltando le storie di altre mamme lavoratrici si possono avere spunti di riflessione e rinforzare la fiducia in noi stesse.
Anche io sono in cammino e sapere che sentirmi realizzata professionalmente mi rende più serena come madre è la base per continuare e impegnarmi a non mollare😊
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