Che cos'è la terapia cognitivo-comportamentale, e quali sono i suoi vantaggi?
Benvenuti a tutti,
inizierò subito ad illustrarvi alcune caratteristiche salienti della Terapia Cognitivo Comportamentale al fine di poter capire meglio ed essere più consapevoli nel momento in cui si vuole scegliere uno psicoterapeuta ma non si sa bene a chi rivolgersi.
Qui di seguito leggerete le domande che più di frequente i miei pazienti mi pongono.
La terapia cognitiva comportamentale è fra le terapie psicologiche più fondata scientificamente, la cui validità è supportata da centinaia di studi.
La psicoterapia cognitivo-comportamentale, combina due forme di terapia estremamente efficaci : psicoterapia comportamentale e psicoterapia cognitiva.
La psicoterapia comportamentale: aiuta a cambiare la relazione fra le situazioni che ci creano difficoltà e le nostre abituali reazioni emotive e comportamentali in tali circostanze, mediante l’apprendimento di nuove modalità di reazione. Permette di rilassare sia la mente che il corpo, favorendo il benessere. In sostanza si tratta di imparare delle tecniche molto pratiche, da applicare fuori dallo studio.
La psicoterapia cognitiva: aiuta a capire che le nostre emozioni e comportamenti sono influenzati dalla nostra percezione degli eventi. Non è la situazione di per sé a determinare ciò che sentiamo, ma è piuttosto il modo in cui interpretiamo la situazione. La causa delle forti emozioni non è la situazione ma i pensieri e l’interpretazione che noi facciamo su gli eventi. La terapia cognitiva ci aiuta a individuare i pensieri negativi e a correggerli, ad arricchirli, integrarli con altri pensieri più positivi o comunque più funzionali al benessere della persona.
Vi illustrerò un esempio:
Situazione: leggere un libro
pensiero negativo: è troppo difficile
reazione: tristezza, chiudere il libro
I pensieri negativi sono veloci e concisi e pertanto siamo più consapevoli delle emozioni che provocano o delle reazioni comportamentali.
Di quali problemi si occupa esattamente?
Depressione e disturbo bipolare;
Ansia, fobie, attacchi di panico e ipocondria;
Ossessioni e compulsioni;
Ansia o preoccupazione generalizzate;
Disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia, etc.);
Stress, disturbi psicosomatici e cefalee;
Disfunzioni sessuali (eiaculazione precoce, anorgasmia, etc.);
Abuso e dipendenza da sostanze (alcool, droghe, etc.);
Disturbi della personalità;
Insonnia;
Difficoltà a stabilire e mantenere relazioni sociali e comportamento impulsivo;
Problemi di coppia;
Difficoltà nella scuola o nel lavoro;
Bassa autostima.
Credo di avere un problema che derivi da un evento di quando ero bambino, che però non ricordo. Così mi ha detto uno psicologo. Lei mi può aiutare a ricordare?
Rispetto alle altre psicoterapie la terapia cognitivo comportamentale è centrata sul "qui ed ora".
Questo significa che ricordare il passato ci può essere d’aiuto a capire come sono sorte le difficoltà attuali, ma molto difficilmente ricordare il passato può aiutare a risolvere le difficoltà attuali. L’obiettivo della terapia cognitivo-comportamentale è liberare il paziente dal problema attuale senza risalire alle cause. La terapia è centrata sul presente e sul futuro con lo scopo di ottenere dei cambiamenti positivi, di aiutare il paziente a uscire dalla trappola piuttosto che a spiegargli come ci è entrato.
C’è differenza rispetto alle altre psicoterapie?
La terapia cognitiva è una terapia breve, più breve delle altre psicoterapie classiche che durano anni, come le terapie psicodinamiche. E’ una terapia orientata al presente al fine di risolvere il problemi attuali. La psicoanalisi, al contrario, cerca nella vita di una persona le eventuali cause del problema. Non è però dimostrato che conoscere le cause porti al superamento del problema.
Nella terapia cognitivo-comportamentale, invece, il paziente apprende delle abilità che potrà utilizzare per il resto della vita. Inoltre poggia su solide basi scientifiche e la sua efficacia in svariati disturbi è comprovata empiricamente.
Quando comincerò a vedere i primi risultati?
Un miglioramento si noterà già entro le prime tre-quattro settimane dall’inizio della terapia; ma è fondamentale frequentare le sedute con motivazione e impegno, ed eseguire gli esercizi prescritti dallo psicoterapeuta tra una seduta e l’altra. I benefici della terapia potranno essere verificati attraverso la somministrazione periodica di alcuni test finalizzati a misurare lo stato emotivo del cliente.
Quali tecniche vengono utilizzate?
In terapia cognitivo-comportamentale vengono utilizzate varie tecniche orientate a modificare comportamenti, emozioni e pensieri negativi, come il problem-solving, il decision-making, gli esperimenti comportamentali, il monitoraggio e programmazione delle attività, la distrazione e la rifocalizzazione, le tecniche di rilassamento, i coping cards, l’esposizione graduale, il role-playing, e molte altre ancora. Un ampio armamentario, insomma.
Fare una terapia con lei può aumentare l'effetto dei farmaci? E' così che funziona?
Durante una psicoterapia cognitivo comportamentale l’uso appropriato di psicofarmaci non è escluso, anzi, per alcuni disturbi specifici la terapia risulta più efficace se associata all’assunzione di farmaci. In alcuni casi, il terapeuta potrà ritenere utile un consulto psichiatrico, ed eventualmente il paziente potrà concordare con lo psichiatra la prescrizione di farmaci. In questo caso, l’assunzione e gli effetti dei farmaci verranno discussi nelle sedute terapeutiche.
Detto ciò, vi ringrazio per essere arrivati fin qui. Nei prossimi post vi presenterò varie situazioni, tecniche, suggerimenti, per rendere la vostra vita sempre migliore.
Restate sintonizzati su questa frequenza!
Dott.ssa Guandalini